martedì 3 aprile 2012

Cose da indossare: incursioni nel mondo fashion @francescapaolin


Ho sempre creduto nel giornalismo, quello serio che scova le malefatte dei potere: mi piace l' idea del giornalista come cane da guardia del potere, non mi piace il giornalismo versione cane da compagnia, o riporto  (Rif. M.Travaglio).
Per di più adoro le critiche se costruttive. Non è tanto per dire: quando ho dovuto scegliere con quale azienda fare la mia tesi di master ho scelto quella che nei progetti precedenti mi aveva criticato di più, perchè pensavo che così avrei imparato di più! 
Sono convinta che si può sempre fare meglio, e quando qualcuno mi fa un sacco di complimenti non sono mai al settimo cielo perché ,primo, ho paura che siano di convenienza, secondo, non sto imparando nulla di nuovo.
In queste situazioni  chiedo sempre cosa avrebbe fatto diversamente e rompo le scatole fino ad avere una risposta che mi soddisfa... ok sono un pò fissata... 
Uno dei miei sogni segreti è sempre stato quello di fare delle critiche sul mondo della moda, però non so se avete notato nelle riviste italiane (a breve indagini anche su quelle estere) non si trova mai una parola negativa sul lavora di uno stilista o di un azienda, tutti dicono bene di tutti, strano.... 
Infatti come raccontava il giornalista Luca Testoni ad un conferenza, il giornali di moda in Italia sono nati perchè le case di moda avevano bisogno di spazio per far vedere i loro prodotti. Questo genere di stampa vive sopratutto grazie alla pubblicità che le varie aziende di moda inseriscono, avete notato che a volte sono più belle ed interessanti le pubblicità dei redazionali?  
Sono confusa... pensavo si comprasse i giornali per il contenuto non per i finanziatori... Sta di fatto che se tu hai un'azienda di moda e vuoi vedere i tuoi prodotti in qualche servizio di moda, per quanto meravigliosi possano essere è bene mandare qualche regalino in redazione (ho indagato è così anche all'estero :( )  Purtroppo questo non accade solo con le riviste del settore ….Non so se avete sentito parlare della storia della cotoletta e di Dolce&Gabbana... sempre Luca Testoni  ad  una conferenza raccontò questa storia : un giornalista del Sole24Ore è andato al ristorante Gold a Milano (i proprietari sono Domenico Dolce e Stefano Gabbana n.d.r.) e tra le varie cose ha ordinato una cotoletta, che non è stata di suo gradimento, una volta tornato in redazione ha scritto che questo piatto non è stato apprezzato. L'articolo viene pubblicato e Dolce&Gabbana chiama il Sole24Ore e minaccia che se non retificano l'articolo toglieranno la pubblicità nella loro testata. 
Il quotidiano economico rifiuta "la proposta", la casa di moda dopo un pò non investe più nel quotidiano, conseguenza pubblicano un articolo di retifica e la casa di moda reinveste in pubblicità nella testata.... Non è che nascondendo la verità o i fatti questi non esistano... difatti quando parlavo con i miei amici che vivono a Milano e raccontavo questa storia mi dicevano "si vabbè, si sa che al Gold non si mangia bene!"  …Ma il Sole24Ore ha ceduto al ricatto! 
A me piacerebbe molto avere la libertà di scrivere quello che penso, è da quando sono nata che cerco libertà ed indipendenza, ma sono una povera aspirante Fashion Designer... ho bisogno di avere giornali e case di moda dalla mia parte o per lo meno non contro...  Però mi piacciono un sacco le sfide... e come diceva una mia cara insegnante :" tu sembri un angioletto, in realtà sei una iena, sei anarchica, indomabile!" Grazie Fracasso, queste parole mi aiutano nei momenti di smarrimento...
Dunque care aziende i regali sono graditi, non assicuro i risultati, come nelle medicine possono avere  effetti collaterali...
mah ! un momento, non si usa più dire: non importa se ne si parla bene o male, basta che se parli?!

written by @francescapaolin
pushed by feltrinelly

ps. @francesca paolin..stay hungry stay foolish...ma soprattutto stai cazzo!!!!!!!!!!!!!








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